
Tre dolci italiani al cucchiaio: Cremolato, Granita o Grattachecca? Ma sì, facciamo tutti e tre e sveliamo le differenze.
Estate sia! In Italia, non appena la bella stagione ci apre le sue porte, di certo non mancano le occasioni per rinfrescarsi. C’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Il ghiaccio: un lusso per pochi
In passato, così come oggi, il ghiaccio rappresentava un modo per prendere fiato dal caldo eccessivo. In particolare in caso di temperature roventi. Gustarsi una preparazione a base di ghiaccio rappresentava un momento di refrigerio, molto comune già ai tempi di Cleopatra. In seguito, con l’invasione islamica in Sicilia nel IX secolo, si prese l’abitudine di raccogliere la neve proveniente dall’Etna e dai monti Nebrodi. La neve si conservava in grotte naturali, dette niviere, antenate del moderno freezer. Una volta divenuta ghiaccio si mescolava di continuo con miele e succhi di frutta. Così la consistenza del ghiaccio si faceva particolarmente morbida e pastosa. Sembra proprio che la prima Granita sia nata così! Ma allora cosa cambia tra Granita, Grattachecca o Cremolato? Sveliamo le differenze!

Il Cremolato
Molto celebre nel sud Italia, vanta però origini pugliesi. Tradizionalmente prende la sua dolcezza dai fichi, caratteristici frutti estivo. Infatti, il Cremolato pugliese tipico è proprio quello ai fichi, dolce e fresco. Tuttavia, la maggiore differenza tra Cremolato e Granita è la consistenza. Possiamo dire che il Cremolato, rispetto alla Granita, è molto più cremoso e il ghiaccio più fine, perché viene mescolato di più. Inoltre, per il Cremolato, la composizione prevede ben l’80% di frutta, frullata grossolanamente, ghiacciata e in seguito grattata finemente. Si aggiungono poi acqua e zucchero e mai sciroppi o succhi. Il Cremolato è quindi un dolce al cucchiaio con una percentuale maggiore di frutta rispetto alla Granita e alla Grattachecca.

La Granita
Ghiaccio, zucchero e polpa di frutta ghiacciata. Tipica soprattutto del centro e del sud Italia, a Roma la più famosa è quella di caffè con aggiunta di panna montata. Tuttavia, la regina delle granite è senza dubbio quella siciliana. Definito dolce al cucchiaio, viene servita in ampie coppe, di solito a colazione, insieme a una deliziosa brioche con il tuppo. Ma la Granita non è solo di frutta. Infatti, famosissime sono anche quelle al cioccolato, mandorla, caffè o pistacchio. Gli ingredienti vengono ghiacciati molto lentamente e mescolati di continuo per ottenere una consistenza cremosa, anche se meno rispetto al Cremolato. L’antenato della granita è lo Sherbet, una specie di succo di frutta di origini arabe aromatizzato con acqua di rose e poi ghiacciato.

La Grattachecca
Nasce nei primi del Novecento ed è conosciuta così dai romani, che la venerano. Si tratta di un blocco di ghiaccio, detto in romano checca, che viene grattato con un raschietto di ferro creando dei pezzetti di ghiaccio tutti da sgranocchiare. Nella Grattachecca, insieme al ghiaccio troviamo lo sciroppo di frutta (e non la polpa) e pezzi di frutta fresca che fanno anche da decorazione. A differenza della Granita o del Cremolato, qui non c’è il passaggio intermedio del congelamento della frutta. Inoltre, nella Grattachecca il ghiaccio rimane a scaglie e si mantiene percepibile al palato. La Grattachecca originale deve provenire da un unico blocco di ghiaccio. Nonostante oggi a Roma si trovino molti chioschi di grattacheccari, è davvero difficile trovarne di autentici.

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