Le sfogliatelle napoletane: ricce o frolle?
Le sfogliatelle napoletane, ricce o frolle. Due dei prodotti da forno più deliziosi al mondo.
Orgoglio e vanto della pasticceria napoletana. Le sfogliatelle si gustano a colazione, pranzo e cena e dopocena.
Insomma, ogni momento è buono.
A Roma il Maritozzo costituisce l’anima del popolo Romano.
Allo stesso modo, la sfogliatella lo è per i napoletani.
Come saprete, con il nome sfogliatella si intendono due tipi di dolce, la riccia e la frolla.
Il ripieno è simile, fatto con semola, ricotta, zucchero, uova. Inoltre, canditi, essenza di limone e cannella.
L’involucro, al contrario, è completamente diverso.
Innanzitutto, la riccia si prepara con la pasta sfoglia, la frolla con la pasta frolla.
Non si tratta, quindi, di due versioni dello stesso dolce.
Per molti, infatti, sono così diverse da avere in comune solo il nome.
Avvolte in un alone di leggenda…
Leggenda vuole che questo dolce nasca nei monasteri della Campania quasi cinquecento anni fa.
La sfogliatella riccia, in particolare, sembra sia nata nel monastero di Napoli Croce di Lucca. In questo monastero tre novizie custodivano gelosamente la ricetta.
La tradizione napoletana vuole i conventi dell’epoca in gara pasticcera l’uno con l’altro. Le creazioni di pasticceria, si preparavano al tempo per ingraziarsi personaggi influenti dell’epoca.
Un giorno però, la ricetta delle famose tre novizie, fu trafugata.
Come in una spy-story industriale di tutto rispetto.
La ricetta rivelata si diffuse, dunque, negli altri conventi di Napoli, per poi uscire dalla città.
Anche il Convento di Santa Rosa sulla costiera amalfitana ricevette, dunque, la ricetta segreta. Successivamente arricchendola con un ingrediente in più: la farcitura di ricotta.
dai risvolti imprevedibili…
Ad Amalfi, la leggenda da spy-story si trasforma addirittura in romanzo erotico.
La passione proibita tra una delle sorelle del convento ed un giovane pasticcere si suggellò con la rivelazione della ricetta segreta.
La ricetta, di conseguenza, era ormai uscita dalle mura dei conventi.
Secondo alcune indiscrezioni, sembra che il ragazzo in questione si chiamasse Pintauro.
In altre parole, il famoso pasticcere di Via Toledo a Napoli. Per altri invece la storia fu una geniale trovata di marketing, creata dal ragazzo stesso.
Ad ogni modo, poco importa quale sia la verità, le leggende su cibo sono sempre affascinanti.
Una storia curiosa da raccontare mentre ci si gode una deliziosa sfogliatella.
Come si realizza questa meraviglia?
In primo luogo, ci vuole un impegno notevole per la preparazione.
Infatti il processo è lunghissimo e complicato.
Forse anche per questo la leggenda delle suorine al lavoro è sembrata verosimile.
Tanto per cominciare, la pasta va lavorata ripiegandola su se stessa per centinaia di volte.
Va, dunque, portata ad un livello di finezza ben preciso.
La pasta si arrotola e si allunga innumerevoli volte ungendo in continuazione con strutto.
Occorrono ben due pasticceri per allungare il rotolo di pasta sfogliata.
Pensate che il rotolo, da 60 cm deve raggiungere i 2 metri di lunghezza.
Il rotolo viene poi tagliato a fettine rotonde.
Le rondelle schiacciate diventeranno, in pratica, le conchiglie nelle quali si inserirà il ripieno.
Finalmente si inforna. Il calore, di conseguenza, permette alla sfoglia di aprirsi. Ed ecco le meravigliose sfogliatelle ricce con la tipica forma a conchiglia.
E’ un processo faticoso da descrivere, figuriamoci da preparare in casa!
Per fortuna le meravigliose pasticcerie napoletane sfornano queste meraviglie ogni giorno.
In conclusione, vale sempre la pena provare a cucinare in casa, ma non nel caso delle sfogliatelle.
Rechiamoci in una buona pasticceria e gustiamole calde.
Un buon caffè ,una sfogliatella, e la vita ti sorride!
La lista delle migliori sfogliatelle di Napoli?
Attanasio – Vico Ferrovia 1
Bellavia – Via Fragnito 82
Scaturchio – Piazza San Domenico Maggiore 19
Sfogliatelab – Piazza Garibaldi 82
Sfogliatella Mary – Via Toledo 66
Pintauro – Via Toledo 275