La Francia del vino: viaggio in Borgogna
Per gli appassionati di vino, un viaggio in Francia, in Borgogna non è solo un sogno da realizzare, ma un dovere personale.
Quando si parla di Francia in generale, un misto di timore e deferenza si fa largo. Siamo vittime del complesso di inferiorità nei confronti dei cugini d’oltralpe.
Che deriva, forse da un miscuglio di elementi. Il pregiudizio costruito su un cieco campanilismo che ci vede preferire (spesso a ragione, ma ancor più spesso a torto) il vino nazionale.
Probabilmente anche il fatto che i vini francesi sono, più costosi, non aiuta più di tanto.
Principalmente, non ne sappiamo abbastanza. E per scoprire di più la cosa migliore da fare è andare a toccare con mano, o meglio, con gusto.
La Borgogna è una terra opulenta.
Ricca di prodotti eccellenti e bellissima, la Borgogna è una delle più antiche zone viticole francesi, anzi del mondo. I primi vigneti furono impiantati in Borgogna fra il I e il II secolo Avanti Cristo. Indovinate da chi? Ovviamente dagli antichi Romani, non dimentichiamo infatti che la vite, viaggiò nei secoli al passo delle legioni romane.
Si tratta di una storia che non ha visto interruzioni nel tempo, grazie all’’operato dei monaci benedettini, fino all’operato dei Duchi di borgogna. Con la Rivoluzione francese e con la redistribuzione delle terre della chiesa e degli aristocratici al popolo, inizia la viticoltura privata. Tradizione che si è tramandata per generazioni e generazioni.

Il leggendario Clos de la Romanèe Conti. Non cè appassionato che non faccia sosta qui
La Borgogna e il suo territorio.
La Borgogna vanta quasi il 10% delle denominazioni di origine controllata AOC (che ora rientrano delle DOP europee). Dal 4 Luglio 2015 il paesaggio della Borgogna è entrato a pieno titolo nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Si tratta, quindi, di un territorio lungo 230 Km che si estende da nord a sud nel nord-est della Francia. La Borgogna comprende 5 zone vinicole: la Côte de Nuits, Côte de Baume, Côte Chalconnaise e Maconnais.
Il clima di questo territorio è molto particolare, infatti risente sia dell’influenza delle correnti nordatlantiche, da nord, che da quelle Mediterranee da sud. Inoltre si eleva fra 200 e 500 mt sul livello del mare. L’orientamento e la posizione delle colline contribuisce a difendere i vigneti dalle correnti nordatlantiche. Mentre l’esposizione al caldo sole estivo permette una maturazione ottimale ed una concentrazione dei profumi e zuccheri.

Le zone della Borgogna: Côte de nuits, Côte de baune, Côte Chalonnais, Maconnais
Cosa rende la Borgogna una terra speciale
Come in tutto il resto del mondo, il terroir gioca un ruolo fondamentale. Il Terroir è quella magia che scaturisce fra la combinazione di elementi naturali come il clima, il suolo e sottosuolo, l’esposizione alla luce dei vigneti e il loro orientamento. E, ovviamente in combinazione con le varietà di uva e il know how dei viticoltori.
In Borgogna questi elementi si mixano alla perfezione grazie alla selezione operata nei secoli sulle uve coltivate, le caratteristiche del suolo che variano di metro in metro sui suoi suoli. Senza dimenticare la sensibilità che deriva da un expertise che si tramanda da centinaia di anni di generazione in generazione.
Il suolo della Borgogna
Stiamo parlando di un territorio formatosi tra 150 e 180 milioni di anni fa. Composto quindi essenzialmente a marne e calcare del periodo jurassico.
Come noto, i terreni ricchi di calcare si sposano perfettamente con le necessità della vite. La pianta, infatti, è in grado di assorbire dal suolo e sottosuolo tutta la mineralità di questi terreni ricchi di minerali fossili.
Les Climats e Les Clos
In Borgogna le aree delimitate da specifiche e note condizioni, si definiscono Climats. I Climats conferiscono alle denominazioni borgognone delle caratteristiche inimitabili ai vini della zona. Più di 600 Climats, infatti sono classificati come Premier Crus. Una definizione che leggiamo spesso sulle etichette di vino di Borgogna.
Un Climat circondato da mura viene qui chiamato Clos. Attraversando questa meravigliosa terra, in auto o ancor meglio in bicicletta, possiamo ammirarne centinaia di Clos. Uno dopo l’altro definiscono il paesaggio di questa terra stupenda.
Borgogna terra di vini in purezza
Stiamo parlando della terra d’elezione per due vitigni in particolare: Chardonnay e Pinot Noir. Personalmente amo i vini della Borgogna anche per la loro tradizione monovarietale. I vini sono, dunque, principalmente prodotti utilizzando una sola varietà di uva. Come detto, la Borgogna è terra di riferimento per la produzione di Chardonnay e Pinot nero, ma produce anche Gamay e Aligotè.
Per questo la vintage, gioca un ruolo fondamentale nella distinzione di una bottiglia dall’altra. La Borgogna offe vini destinati al consumo giovane, ma anche vini da invecchiamento.
L’elemento di tradizione viene quindi assunto a must in Borgogna. Si tratta di un approccio rispettoso degli impianti e del terreno che vede un approccio non interventistico dell’uomo. In borgogna si producono principalmente vini bianchi, seguiti da Rossi. Una piccola parte vinificata spumante (Cremant de Bourgogne) e solo l’1% di rosati.
La Borgogna nel bicchiere
E dunque come sono questi vini? Ottimi ! quella meravigliosa magia chimica che collega l’uva al terrori ci restituisce delle inimitabili emozioni nel bicchiere. A patto che ci prendiamo il nostro tempo.
Sia i rossi che i bianchi si distinguono per la loro straordinaria eleganza e delicatezza di profumi, uniti ad una potenza di gusto. Sono vini molto bilanciati dotati di straordinaria bevibilità. Il che li rende molto pericolosi 😉
Iniziamo dunque il nostro viaggio dallo Chablis il regno dello Chardonnay. Ve ne parlerò nel prossimo articolo con la visita in cantina del Domaine Fourrey.
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