
Il Rossese di Dolceacqua è un vino ligure storico. Conosciuto come uno dei vini più rinomati del Rinascimento.
Fu definito uno dei migliori vini al mondo da Sante Lancerio Bottigliere di Papa Paolo III Farnese (1534-1549). In pratica, il primo “Sommelier” della storia.
Oggi degustiamo, quindi, un vino prodotto in Liguria, nell’estremo ponente ligure, a pochi passi dal confine francese.
Il Rossese di Dolceacqua è un rosso DOC marino, tipico della Liguria.
Si tratta di una produzione di nicchia, legata alla piccola enclave di Dolceacqua. I vigneti terrazzati cadono a picco sul mare.
Una coltivazione a dir poco eroica, quindi, che richiede un grande lavoro in vigna, tutto manuale.
Come si coltiva.
La coltivazione è ad alberello per proteggere i grappoli dal forte sole. Questa uva autoctona deve il proprio nome al colore dell’uva, di un rosso acceso. Si tratta di una varietà molto difficile da coltivare a causa della sua maturazione tardiva, verso la fine di ottobre che la rende sempre una scommessa contro il tempo. Il risultato quindi varia moltissimo di stagione in stagione.
Qualche nome.
Esistono produttori blasonati che vale la pena di provare, come o Perrino, che producono eccezionali versioni Superiore di Rossese di Dolceacqua.
Tuttavia, oggi ho voluto provare prodotto dalla Cantina Foresti, una delle famiglie di vignaioli che strenuamente perpetuano la coltivazione di questo storico e difficile vitigno.
Un rapporto qualità prezzo interessante, che in questo periodo non guasta.
Una cantina moderna, che produce una gamma di vini esclusivamente legati al territorio e ai suoi vitigni tradizionali.
E allora, versiamolo nel bicchiere.
Le uve danno origine ad un vino color rosso rubino, dal timbro brillante, profumato di rosa e di viola. Dal sapore asciutto e gradevolmente ammandorlato, da consumarsi anche giovane pur migliorando nei primi tre anni.
Questo Rossese di Dolceacqua è, un vino color rubino chiaro, che, certamente, virerà con l’affinamento verso un colore aranciato.
Profumi affascinanti.
Un vino vibrante, profumato di rosa e viola, ma profuma di mare, bacche selvatiche e fiori mediterranei. Il fruttato ricorda la fragola, il ribes, la ciliegia. Le note balsamiche di erbe officinali, muschiate, leggermente speziato di pepe. Dal sapore asciutto con una chiusura ammandorlata, tipica.
La spinta tannica è bilanciata dalla morbidezza del vino, creando una notevole sensazione di vivacità e rendendo questo vino ideale per l’abbinamento con le pietanze.
Morbido, caldo nell’annata 2015, secco, con spiccata sapidità, leggermente tannico con una buona freschezza.
Un vino molto equilibrato, che induce alla bevuta.
Via libera per l’abbinamento gastronomico.
In conclusione, il Rossese di Dolceacqua si può abbinare perfettamente agli antipasti di terra. A risotti, arrosti, selvaggina. Grazie alla sua snellezza, riesce ad abbinarsi anche a portate di pesce. Ad esempio, piatti a base di frutti di mare, zuppe di pesce e linguine allo scoglio.