I Migliori Single Malt Whisky Scozzesi: Visita alla distilleria Glengoyne
Se qualcuno si chiedesse quali fossero i migliori whisky single malt scozzesi, sappia già che la risposta è ardua. Oggi vi racconto la mia visita alla distilleria Glengoyne in Scozia.
La distilleria Glengoyne

La distilleria Glengoyne in Scozia
Si trova in Scozia, ovviamente, vicino Glasgow nella zona di DumGoyne near Killern e produce single malt whisky dal 1833. Si raggiunge facilmente da Glasgow o da Edimburgo con un paio di ore di guida attraverso le Lowlands. La Glangoyne è una distilleria che produce ottimi whisky single malt. Ossia whisky prodotti da una sola varietà di cereale che, in questo caso, è orzo. L’edificio è bellissimo, sorge nella vallata a ridosso di una collina, in uno scenario di pace assoluta. Se non fosse per la A81, la strada che collega Dumgoyne a Blanefield. Una strada ad alta percorrenza dove non guidano proprio pianissimo. Se volete portare a casa la pelle fate attenzione. Soprattutto dopo la degustazione e considerando oltretutto il senso di marcia inglese. Opps…volevo dire scozzese 😊

Il fiume che alimenta la distilleria Glengoyne in Scozia
La distilleria Glengoyne sorge accanto ad un fiume che alimenta il meraviglioso lago di Loch Lomond, poco distante. Le acque sorgive, dunque, sono attentamente utilizzate con l’obiettivo di non danneggiare l’ambiente. L’azienda, infatti, si fregia di numerosi riconoscimenti per le politiche produttive a basso impatto. Oltre che alla promozione di attività di sostegno ambientale come il ripopolamento delle api.
Acqua, orzo e lievito.
L’acqua è un elemento fondamentale per la produzione del whisky, sia nella fase della fermentazione che del raffreddamento ed espulsione delle fecce. In questa distilleria, si cerca di fare tutto col minore spreco possibile e questo ci piace.
Già dalla distanza di 300 metri si inizia ad avvertire nell’aria il meraviglioso profumo, che presto diviene familiare e indimenticabile, dell’orzo in fermentazione. Bastano solo tre ingredienti, come dicono alla Glengoyne: orzo, acqua e lievito. Quindi, l’orzo viene fatto germinare per ottenere il malto, che viene rigorosamente seccato ad aria, mai a torba. Questo permette al cereale di sfruttare i propri sentori originali, ottenendo un whisky leggero ed elegante. Questa scelta si basa sulla volontà di imprimere una propria signature al whisky, per renderlo riconoscibile nel suo stile.

Gli alambicchi in rame della Glengoyne, dove avviene la distillazione
Una volta seccato ad aria viene ripulito dalle parti non necessarie e messo a fermentare insieme al lievito. Dopo che la fermentazione ha estratto gli zuccheri, il liquido passa negli alambicchi per la distillazione. Gli alambicchi della Glengoyne sono bellissimi, in rame. Qui si svolge il processo di estrazione dell’alcool che si svolge lentissimamente. Alla Glengoyne sono infatti orgogliosi di offrire un prodotto che scorre dagli alambicchi alla botte in 1/3 del tempo rispetto agli altri. Un whisky slow-motion insomma.
Whisky e legno: amore puro
A questo punto della produzione il whisky è trasparente, imbevibile, assolutamente lontano da quello che diventerà dopo la maturazione. È solo grazie al contatto con il legno, infatti, che assumerà tutti quei profumi e sentori che ci fanno amare questo superalcolico costosissimo. Le botti, dunque, vengono accuratamente selezionate e preparate per più di sei anni prima dell’uso.

Collezione dei casks storici nella grotta della Glengoyne
Il legno si seleziona in base al risultato finale, ma ancora una volta, è il tempo il fattore chiave. A seconda di quanto tempo il whisky resterà nella botte, ed in base al tipo di legno utilizzato, si avrà un prodotto unico. Al contrario del vino, dunque, che continua ad evolvere in bottiglia, il whisky evolve solo nella botte. Non è quindi tanto importante l’anno di produzione, quanto l’anno in cui viene imbottigliato. Durante la visita alla distilleria Glengoyne si passa prima nella grotta, dove si può ammirare la collezione delle botti più antiche.
La magia del legno nel whisky
Si può approfondire qui il discorso sulla scelta del legno. La quercia americana, essendo meno porosa permette una evaporazione lenta e rilascia meno colore al whisky. Conferisce i classici sentori agrumati, di vaniglia e cocco, frutta fresca e miele. Al contrario, la quercia europea, rilascia più colore consentendo una maggiore evaporazione. Questa conferisce al whisky note di frutta secca, spezie intense cioccolato, cannella e agrumi.
Come noto, gran parte delle botti utilizzate nella maturazione del whisky sono quasi sempre di seconda mano. Acquistate a caro prezzo dai produttori di Sherry o di vino, al fine di sfruttare i sentori di cui il legno è già pregno. Effettuare una scelta attenta è, in definitiva, di importanza vitale per il prodotto finale.
The Angels’ share, la parte degli angeli

La locandina del bellissimo film di Ken Loach
Il costo del whisky, quindi, varia moltissimo a seconda dell’età, ossia degli anni di permanenza nella botte. Durante la maturazione avvengono molte cose, il colore e i sentori si trasferiscono al liquido. Purtroppo, però avviene anche qualcos’altro, una parte del prodotto evapora.
Più lungo è tempo in cui il whisky resta in una botte, maggiore è la dispersione.
Ogni anno, dunque, una botte perde circa il 2% del proprio volume. Ciò significa che un whisky maturato per 18 anni è quello rimasto in una botte che ha perso circa il 32%.
La parte evaporata viene romanticamente definita the “The Angels’ share”, tradotto, la parte degli angeli. Ma significa una perdita consistente di denaro. La parte degli Angeli determina in pratica, il costo finale della bottiglia, secondo il principio che meno ce n’è più è costoso.
Un film bellissimo per gli amanti del whisky
A questo proposito c’è un film bellissimo del pregevole regista Ken Loach che consiglio assolutamente a tutti e che porta proprio questo titolo “La parte degli angeli” (2012). Ho adorato questo film e sono stata sorpresa di scoprire che alcune scene del film sono state girat

Degustiamo un paio di whisky
e proprio qui alla Glengoyne. Come anche alla Deanston distillery che ho visitato successivamente.
La degustazione del whisky Glengoyne
E finalmente al termine della visita si raggiunge la bellissima sala degustazione dove possiamo apprezzare l’eleganza di questi single malt.
Il Glengoyne 10 anni, con i suoi meravigliosi profumi di frutta fresca, mela verde, nocciole fresche e toffee. Aggiungendo un paio di gocce di acqua sorgiva, (dal contagocce che ti forniscono al momento della degustazione) si aprono anche note di mandorla amara. Il colore è chiaro, un giallo leggermente dorato. 40% di vol. e maturazione in botti di sherry in legno americano e europeo.
Il Glengoyne 15 anni è totalmente diverso. Più alcolico, 43%. Più agrumato, scorza di limone candita, cocco e vaniglia. Ricco e rotondo, molto

L’emozione di portare a casa una bottiglia speciale
piacevole. Il personale che ti accompagna nella degustazione e nella visita è estremamente cordiale, veramente piacevole.
Costa meno in Italia
Ovviamente la visita si conclude nello shop, dove, come è noto, almeno per noi italiani non è conveniente acquistare per via della tassazione. Ma, quando ci sono delle bottiglie uniche, oppure quando è possibile attingere direttamente da un unico cask la propria bottiglia, non si può resistere.
Mi riporto dunque a casa un costosissimo Glangoyne 10 anni 56.5% vol. direttamente dal private cask n° 2057 in Pedro Ximénez hogshead 16/11/2011, OB for Daniela Cassoni 2022.
Non senza averlo assaggiato prima: con un bellissimo fruttato di prugne, uva passa,e un brioso lampone. Poi arrivano le note più scure, di cuoio e tabacco e cioccolato fondente. Speziato al gusto, caramella rossana, scuro ma elegante, con una chiusura asciutta.
Fortunati i miei ospiti e fortunata me con uno splendido souvenir di una bellissima giornata di novembre in Scozia 😉