Piatti della tradizione: il carciofo romanesco
Il carciofo è il “principe” della cucina romana e merita sicuramente un elogio speciale in questa stagione.
Molte piante, conosciute fin dall’antichità, si sono diffuse con un doppio valore, il cibo e la medicina, come nel caso del carciofo.
Chiamato anche “cimarolo” o “mammola”, il carciofo romanesco è considerato il re dell’orto. Tipica zona di coltivazione è il litorale laziale in particolare Ladispoli e Cerveteri, a circa 40 km da Roma.
Di forma sferica, molto compatto, un po’ schiacciato, con caratteristico foro all’apice. Le dimensioni sono grandi, il colore va dal verde a violetto e le brattee esterne presentano sfumature color violetto. L’apice è arrotondato. È privo di spine, dolce e gradevole al palato
Durante il nostro tour gastronomico di Roma assaggeremo questa speciale verdura cucinata alla Giudia.
Un famoso detto romano afferma che “questi sono carciofi, dal gambo slanciato e straordinariamente saporiti, chiamati in dialetto romano” puro stupore, “leniscono i pazzi e gli avidi, danno prestigio e orgoglio alla gastronomia, riconciliano la sposa con lo sposo, domano le suocere , e a pranzo, a cena in casa e in taverna, croccanti d’oro, per amor di tutti, questi sono i carciofi.
Ancora più interessato alla storia dei carciofi?
Alcuni botanici ritengono che la pianta sia arrivata in Europa dagli arabi. Questa visione è corroborata dal fatto che il termine “carciofo” deriva dalla parola araba “Karshuf”.
Secondo altri, la pianta era nota agli antichi egizi e poi si diffuse già nel mondo classico.
Alcuni testi antichi indicano il carciofo romano medicinale come originario della Sicilia e indicato con il suo nome latino Cynara.
Comunque la vera fortuna e popolarità dei carciofi è a partire dal 16 ° secolo. Una delle presunte proprietà medicinali del carciofo sembra essere stata un potente afrodisiaco.
Tuttavia, le proprietà benefiche del carciofo sono molte. Contiene infatti, sostanze per la pulizia del fegato. Viene utilizzato come eccellente diuretico, ricco di vitamine e rivitalizzante.
Durante il Rinascimento, si stabilì il culto dei carciofi a Roma. Al culmine della stagione si celebrava una festa chiamata “la carciofolata”. Attualmente, il festival si svolge vicino alla zona di maggiore produzione del carciofo romano, a Ladispoli, ma ha perso un po l’atmosfera dell’antico evento.