Roma 27 gennaio: Giornata mondiale della Memoria.

Il 27 gennaio è la Giornata Mondiale della Memoria. Ricorrenza fissata nella data in cui, settantasette anni fa, l’Armata Rossa liberava il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Tra i pochi sopravvissuti trovati nel campo di Auschwitz-Birkenau, non lontano da Cracovia, c’erano anche una quindicina di ebrei romani. I soli rimasti ancora in vita tra gli oltre duemila deportati dalla città dal terribile 16 ottobre 1943.

Roma e l’occupazione nazista.

Kappler in Rome - occupazione nazista roma

La raccolta dell’oro nella sede di Via Tasso

L’episodio più drammatico della storia pur millenaria del rapporto tra Roma e la comunità israelitica aveva avuto i suoi prodromi già a partire dal 26 settembre. Il maggiore delle SS Herbert Kappler aveva richiesto, infatti, ai capi della comunità romana un quantitativo di oro pari a 50 chili da consegnare entro 24 ore.

L’oro degli ebrei.

giornata della memoria Auschwitz - International memorial day holocaust

Arbeit macht frei, il Lavoro rende liberi – Sul cancello d’entrata ad Auschwitz

Tale pesantissimo esborso avrebbe garantito alla comunità romana una qualche forma di garanzia nei confronti di successive azioni di rastrellamento e di deportazione. Azioni che erano già in corso in altre parti dell’Italia occupata. L’oro era stato consegnato nella sede della Gestapo in via Tasso, sede del famigerato carcere per patrioti e prigionieri politici. La vaga promessa di immunità nei confronti degli ebrei romani non venne però mantenuta. Il grande rastrellamento del 16 ottobre non fu che l’inizio di un durissimo periodo. Che vide il più antico insediamento israelitico fuori della Palestina alla mercé di un nemico sempre più spietato e pericoloso.

La razzia.

ghetto ebraico di Roma - jewish ghetto of rome

IL Ghetto ebraico di Roma, oggi uno dei quartieri più affascinanti della Città

All’alba del 16 ottobre 1943, l’azione coordinata di polizia, passò alla storia come la notte della razzia. Le famiglie del Ghetto, rastrellate casa per casa, furono radunate nel piazzale a ridosso del teatro Marcello e caricate sui camion. Non si trattava di un trasferimento nei campi di lavoro, come la maggior parte di essi, donne e uomini e bambini sparava. Ma di un biglietto di sola andata sul treno per Aushwitz. Per tutti gli altri ebrei romani iniziò il periodo della clandestinità che si concluderà solo nel giugno 1944 con l’entrata delle truppe americane a Roma.

La solidarietà.

Santo Giovanni Paolo II e il rabbino Toaf nel 1986

Lo storico abbraccio fra Santo Giovanni Paolo II e il rabbino Toaf nel 1986

Fu solo grazie all’opera soccorso e di aiuto d’una buona parte della popolazione romana e di numerose istituzioni religiose che gli ebrei romani riuscirono a non essere tutti catturati. Fu così che la Comunità non venne totalmente annientata. Nei conventi e nei collegi cattolici trovarono, infatti rifugio circa 4000 persone. Ciò non impedì comunque che a guerra finita non fossero rivolte al Vaticano e alle sue massime gerarchie, severe critiche. Principalmente per non avere mai preso pubblicamente posizione ufficiale contro le leggi razziali del fascismo. Polemiche di questo tipo sono oggi ancora vive, almeno sul piano della ricerca storica. Anche se i rapporti tra ebrei e cristiani nella Capitale del cattolicesimo furono cementati dalla storica visita del 1986. Quando Papa Giovanni Paolo II  visitò i ‘fratelli maggiori’ raccolti nel Tempio Maggiore di Roma e rappresentati dall’allora Rabbino Capo Elio Toaff.

Nella giornata internazionale della memoria ricordiamo, dunque, tutte le vittime della furia nazi-fascista. Affinché simili aberrazioni non si ripetano mai più, e per nessuno, nel futuro.